Echi di Flora è un progetto di benessere che nasce dallo studio della biologia e si fonde nella conoscenza dei molteplici aspetti della vita e la loro osservazione per iniziare un percorso di cambiamento migliorativo rispetto i propri disagi relazionali, nell’ambito di un apprendimento personale e non come condizione patologica.

Durante i nostri incontri, attraverso l’esperienza del corpo affrontiamo tematiche che riguardano la:

• Conoscenza critica.
• Consapevolezza.
• Decondizionamento.
• Ritorno alla realtà biologica dell’uomo.

Cosa conosciamo durante le attività Echi di Flora?

Le Scienze della vita, in particolare partiamo dall’esperienza multisensoriale di ascolto del corpo per la conoscenza della nostra biologia psicosomatica, delle nostre relazioni interne mente corpo integrando aspetti che coinvolgono:

• Scienze naturali.
• Scienze sociali.
• Percezione e movimento nello Yoga.

Le scienze sociali per studiare i fenomeni della società umana, indagando i loro effetti e le loro cause, in rapporto con l’individuo e il gruppo sociale.

Yoga e Meditazione

Percezione e movimento nella disciplina millenaria dello Yoga, come modelli di apprendimento nel contesto esperienziale del corpo.

Un approccio cognitivo della pratica yogica, in cui si educa la mente alla concentrazione del corpo le sue biomeccaniche, la percezione, la propriocezione per il recupero e la gestione del movimento, rispetto le nostre condizioni di stallo psicologico, emozionale, organico, percettivo, di movimento.

L’esperienza ha lo scopo di risvegliare:

• ascolto del corpo, per imparare ad usarlo in modo consapevole e sicuro.
• consapevolezza su tutti gli aspetti che vivono il nostro corpo e loro relazione, migliorando la relazione con noi stessi.
• disciplina nella mente e nel respiro, stimolando la fisiologia funzionale del corpo, per il benessere totale, stimolando le nostre risorse naturali interne.
• conoscenza delle nostre relazioni interne e loro connessione con l’ambiente di vita sociale ed ecosistemico, la propria sensorialità come chiave di accesso per vivere la sacralità del corpo, riconoscendo attraverso l’esperienza diretta del movimento percettivo, l’importanza di dare significato ad ogni gesto compiuto e dosato in base alle nostre capacità, per riportare l’aspetto del sacro nella struttura della coscienza e ritrovare nel tempo, lo spirito di relazione con il cosmo, il divino.

• la conoscenza teorica delle Scienze della vita dalla biologia, anatomia, filosofia, sociologia, antropologia, psicologia, con uno sguardo particolare ai meccanismi di formazione del simbolico.
• all’esperienza del corpo totale, nei suoi aspetti relazionali interni (fisico-organici e mentali-emozionali) ed esterni (ambiente naturale e sociale).

Qual’è la nostra filosofia?

La nostra filosofia è abbandonare il senso comune e intraprendere un percorso di conoscenza critica.

Lo scopo della conoscenza critica è quello di darci un’idea completamente diversa delle cose che crediamo di conoscere e che fanno parte del nostro quotidiano.

Perchè può essere utile conoscere questa nostra filosofia?

Per Incontrare, Abbracciare e Attraversare il disagio relazionale con metodo, cura, risorse di gestione.

La conoscenza critica rivela la ricchezza per uscire dal cerchio del disagio relazionale, con la riscoperta del pieno significato di alcuni aspetti della vita, riscoprendo il valore del pensiero critico, della disciplina, della cura, l’ascolto e la consapevolezza, il contatto, la devozione, la riappropriazione percettiva, il movimento, la sacralità, i propri desideri, le proprie rappresentazioni, le proprie risorse interne, le proprie risorse esterne.

Come faccio a capire se soffro di disagio relazionale?

Il disagio relazionale nasce nel momento in cui si avverte uno stato personale che interrompe nella persona la percezione di un equilibrio.

sento, avverto, percepisco, prendo coscienza di sentirmi perturbato, con necessità di dare una motivazione, di ricercare cause scatenanti, che posso in parte sapere, ma fatico a mettere in pratica, sento un conflitto interno e non mi sento di vivere una vita pienamente libera, c’è qualcosa che non va in me”.

Qualsiasi sia la natura delle cause (trauma fisico, lutto, sofferenza psicologica, situazione ambientale complessa multi-causale, famiglia, lavoro, figli, amicizie), il territorio nel quale esse riflettono risulta sempre il corpo, il corpo del quale il disagio rappresenta la manifestazione.

Il corpo è la controparte materiale di istanze immateriali come la mente e la società, perciò l’inizio di un percorso di cambiamento migliorativo nasce sempre dalla percezione di un disagio e dalla sua necessità di porvi fine, mediante una serie di azioni volte verso l’obiettivo desiderato.