Perché il nostro approccio è di tipo socioculturale? Alla base c’è un processo di conoscenza e la cognizione sociale rappresenta una parte importante della cognizione umana.
L’approccio socioculturale per superare il disagio relazionale
Secondo la teoria dello sviluppo cognitivo dello psicologo sovietico Lev Vygotskij (1896 – 1934) la mente umana esiste, si sviluppa, opera nella società, la società entra nella mente e la trasforma, e il principale processo attraverso il quale ciò accade è il linguaggio.
Da qui si evince la prospettiva socioculturale dello sviluppo cognitivo, per cui i processi cognitivi dell’essere umano sono influenzati da fattori sociali, cioè dalle relazioni e interazioni che gli esseri umani hanno con altri individui.
Il sistema delle rappresentazioni
Jerome Bruner (1915 – 2016) psicologo statunitense riprese il punto di vista di Vygotskij per spiegare lo sviluppo mentale dell’individuo, concepito in termini di passaggio da sistemi poveri a sistemi potenti di elaborazione delle informazioni, attraverso i sistemi di rappresentazione. [1]
La rappresentazione riguarda i processi di codifica delle informazioni e delle regolarità esperienziali con cui esse si immagazzinano in memoria e possono essere recuperate.
Per rappresentazione si intende l’attività e l’operazione di rappresentare con figure, segni e simboli o con processi vari, anche non materiali, oggetti o aspetti della realtà. In psicologia il termine si riferisce al processo di trasformazione delle informazioni percettive provenienti dal mondo esterno in dati di conoscenza. [2]
Rappresentazione esecutiva: legata all’azione fisica, la realtà viene codificata attraverso l’azione.
Rappresentazione iconica: legata alle percezioni di vista e udito, codifica la realtà attraverso immagini visive, uditive, olfattive, tattili.
Rappresentazione simbolica: legata alle capacità linguistiche, codifica la realtà attraverso il linguaggio e altri simboli come il numero e la musica.
Attraverso la rappresentazione simbolica si sviluppano modi raffinati di trattare l’informazione, che vanno al di là dell’informazione stessa: si formulano aspettative e inferenze, si costruiscono ipotesi, concetti e conoscenze che manipolano e trasformano la realtà, oppure la inseriscono in sistemi più ampi.
La cognizione umana è influenzata dalla cultura attraverso i suoi simboli e l’influenza della cultura si realizza grazie alle relazioni sociali.
Esperienza diretta per la consapevolezza
Marshall McLuhan (1911-1980) sociologo canadese nei suoi studi ha focalizzato l’attenzione su come alcune conquiste culturali abbiano cambiato profondamente la psicologia delle persone, le loro modalità percettive e il loro modo di concepire la realtà e di fare società.
Pertanto serve cultura per comprendere la relazione tra conoscenza e salute, serve cultura della prevenzione che approcci il malessere interiore come riflesso di un malessere sociale. [3]
Capire il proprio sistema di rappresentazione, capire dove ci si colloca, a quali sistemi di riferimento ci si rapporta, quali di essi esercitano la propria influenza, fare esperienza diretta, tutto ciò concorre a diventare una persona di conoscenza e a diventare consapevole dei limiti in cui agire senza lasciarsi influenzare da sistemi di pensiero non coerenti. [4]
Zygmunt Bauman (1925 – 2017) sociologo e filosofo polacco, nel 2008 definisce la società liquida, in cui non esistono più regole sociali cogenti, per questo è richiesto un forte investimento di umanità ed etica.
Il pensiero critico e la conoscenza integrata
Perché parliamo di conoscenza integrata e cosa significa?
Per comprendere la realtà, i suoi limiti e poterli accogliere e in caso superare, per avere la possibilità di scegliere con maggiore consapevolezza e perseguire la nostra libertà interiore, andando nella direzione che sentiamo intimamente più vera, occorre innanzitutto intraprendere un percorso di conoscenza critica, che ci porti ad analizzare e valutare qualunque situazione in qualunque contesto.
Attivare il pensiero critico ci aiuta a togliere le etichette e ad avere alternative di scelta.
Alla luce di quanto detto in precedenza adottare altresì una prospettiva eco-riferita, dove eco- significa ‘ambiente dove si vive’, comunità, collettività, ci aiuta a dare risposte sociali alla solitudine individuale.
La realtà è complessa e ci sono diversi punti di vista, pertanto partire dell’auto osservazione è fondamentale, così come lo è tener conto che la visione separatista del mondo, che è invalsa nella società occidentale contemporanea, è artificiale.
È quindi essenziale recuperare una visione relazionale olistica, in cui sia incluso l’aspetto spirituale e il senso del Sacro, come elemento nella struttura della coscienza umana. [5]
Meditazione e tecniche del corpo
Il bisogno di stabilità appartiene alla nostra natura profonda, così come la dimensione del Sacro, del Trascendente che eccede le capacità cognitive della persona. Concetto ben presente nella società pre-moderna che si è perso nella società moderna.
Pertanto partendo dalla conoscenza deduttiva o logico-sequenziale, che dal generale arriva al particolare insieme alla conoscenza induttiva o sperimentale, che dal particolare procede al generale, si può fare un ulteriore passaggio, che è quello della conoscenza integrata.
La conoscenza rivelata, ovvero intuitiva, coglie la conoscenza tramite in-spirazione.
Quindi accanto al ciclo metodologico della conoscenza induttivo-deduttiva che parte da ipotesi iniziali, ricerca le fonti, elabora strategie per verificare le ipotesi, applica le strategie, compara i risultati con le ipotesi iniziali e addiviene ad un incremento conoscitivo per elaborare nuove ipotesi, si affianca la conoscenza rivelata, che parte da un quesito, usa tecniche contemplative, meditative, riti, tecniche del corpo e prevede una condizione di apertura e ascolto, intenzionalità ed empatia, ispirazione, acquisizione diretta, incremento conoscitivo, gratitudine, azione.
Articolo a cura di Chiara Matteuzzi
Riferimenti bibliografici:
[1] Materiale didattico Università Mediterranea di Reggio Calabria Lo sviluppo cognitivo Jerome Bruner https://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/1465_2018_458_32500.pdf
[2] Fiorella Giusberti, Renzo Canestrari (2000), Universo del Corpo. Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/rappresentazione_%28Universo-del-Corpo%29/
[3] Rossetti F. (2022), Guarire con il corpo. Un modello di sociologia applicata per affrontare il disagio culturale. Homless Book, Faenza.
[4] Materiale didattico 1° anno corso Operatore Socioculturale per il Cambiamento Migliorativo, Unisociologia, (A.A. 2022-2023) https://unisociologia.it/?page_id=361
[5] Mircea E. (2013), Il sacro e il profano. Bollati Boringhieri.
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