La scienza del respiro fa parte di un insieme di conoscenze che appartengono alla storia stessa dell’uomo, fin dalle sue origini.
Il Prāṇāyāma, insieme alla Meditazione, rappresenta ancora oggi un potente strumento per l’osservazione e la ricerca di sé stessi.
Già conosciuto in epoca più antica, il Prāṇāyāma con Patanjali, autore degli Yoga Sutra, riveste un’importanza fondamentale nella diffusione dello Yoga, per aver portato in forma scritta insegnamenti che fin ad allora si trasmettono per via orale.
Il suo insegnamento, contenuto nei 196 aforismi (sūtra) che costituiscono gli Yoga Sūtra, spiegano come arrivare, con il controllo di sé e la padronanza della mente e della sua attività (vritti), a superare le sofferenze del corpo e le fluttuazioni mentali, per lo sviluppo spirituale e l’intima unione con la Divinità interiore.
Nella pratica di tutti i giorni, il Prāṇāyāma è quell’esperienza che ci permette di contattare, il nostro nutrimento, le nostre energie vitali interne, Prana come motore primo di ogni cosa, la ricchezza della vita, il soffio vitale, la somma di tutte le energie contenute in questo Universo.
Attraverso la respirazione consapevole con diverse tecniche, possiamo contattare e regolare il nostro corpo energetico sottile a sostegno del corpo fisico.
All’inizio di un lungo percorso di studi che durerà una vita intera e oltre, l’esperienza che sento di portare oggi per chi si approccia per la prima volta a vivere il Prāṇāyāma, è di iniziare con l’ascolto profondo, costante e trasformativo del respiro, cercando la percezione dell’aspetto energetico vitale.
Oggi iniziamo ad esprimere anche in Occidente il concetto di salute in senso olistico, tipico dei paesi dell’est del mondo, secondo cui la nostra energia è importante ed è altrettanto importante riconoscere che nella malattia non c’è soltanto qualcosa di materiale, ma anche un aspetto energetico che possiamo valutare e imparare a sentire e gestire nel corpo.
Importante quindi, per chi inizia con il respiro consapevole, conoscere la fisiologia base della respirazione e differenziare tale fisiologia con il concetto di energie sottili che pervadono il corpo e il macrocosmo.
Prāṇāyāma e aromaterapia sottile
Poter fondere Prāṇāyāma e aromaterapia sottile, porta ad esplorare una potente sinergia nel corpo, in cui l’insieme delle due pratiche è molto di più della somma delle singole, un’esperienza che arricchisce il grande potere trasformativo del respiro consapevole, alle proprietà delle materie aromatiche.
Per chi desidera approcciarsi all’aromaterapia sottile, ancora una volta occorre integrare, la fisiologia funzionale che l’aromaterapia a livello organico stimola sui nostri sistemi nervoso, endocrino, linfatico, respiratorio, circolatorio, immunitario, all’aspetto sottile energetico dell’aria inalata neutra, in prima istanza e ricca in molecole odorose, quando ci si pone in ascolto olfattivo.
Regolazione, tra respiro consapevole e aromaterapia
La pratica di consapevolezza del respiro è una pratica che porta a stati di modifica interni positivi, soprattutto di regolazione sul sistema nervoso autonomo di risposta sul nervo vago, coinvolto nelle relazioni viscerali.
Attraverso il respiro possiamo riequilibrare la fisiologia dei sistemi vitali e quando amplifichiamo il respiro con un olio essenziale di grado aromaterapico, oltre alla gradevolezza del profumo e al senso di benessere, andiamo ad aumentare questi stimoli sul sistema nervoso autonomo, in modo diversificato a seconda della natura dell’essenza se attivante o sedativa sulle afferenze parasimpatiche e simpatiche del sistema nervoso autonomo.
Durante l’ascolto olfattivo, proseguendo nel contatto intimo della pratica, possiamo vivere l’aspetto energetico che muove il respiro, l’aria ha un suo movimento interno nel corpo e quando arricchita con oli essenziali possiamo percepire l’energia vitale della pianta come altro movimento interiore del corpo, che si fonde ai nostri movimenti interni, intesi come percezione delle nostre energia vitali, portando a sentire un’affinità interna ed esterna (il simbolico ambientale), verso un senso profondo di libertà interiore, un ritorno alla propria anima, a quanto la nostra natura interiore sia affine alla natura del cosmo, per la realizzazione dell’Unione spirituale.
Ma cos’è con esattezza l’aromaterapia?
L’aromaterapia è un connubio tra arte e scienza dalla tradizione millenaria, che grazie ai principi energetici e al valore terapeutico delle materie aromatiche naturali, può influenzare positivamente più aspetti dell’esistenza. (Luca Fortuna)
L’aromaterapia sfrutta l’effetto benefico e curativo delle piante attraverso l’utilizzo degli oli essenziali, i cui effetti benefici erano già ben noti dagli antichi, sulle ferite per accelerare i processi di guarigione, i decotti di erbe, resine e incensi bruciati a scopo propiziatorio, infusi di piante per uso medicinale.
Aromaterapia e tradizione
Il profumo si è sempre rivelato capace di fornire un codice universalmente condiviso che, se non in grado di decifrare il mistero, permettesse almeno di individuarlo e descriverlo.
Nella tradizione egiziana i profumi rivestivano triplice funzione: magico-sacrale, igienica/medica e cosmetica.
La natura rivela il creato, il soffio vitale, l’anima della pianta giunge a noi per celebrare la nostra anima.
Nell’antichità l’uomo contempla la Natura come manifestazione del Supremo e attraverso la sua Anima, il profumo, giunge alla Divinità interiore.
Più tardi nella tradizione cristiana, incenso e mirra portati a Gesù dai Re Magi, erano doni molto ambiti per l’epoca, queste resine, infatti venivano bruciate negli ambienti non solo per il loro gradevole profumo, ma anche per le loro proprietà cicatrizzanti antisettiche e antinfiammatorie.
Aromaterapia oggi
Grazie all’aromaterapia moderna e alle più moderne tecniche di indagine chimica analitica dei principi attivi (gascromatografia- spettrometria di massa) si iniziano a isolare le componenti degli oli essenziali, del fitocomplesso, cosi come gli effetti degli oli essenziali sui sistemi nervoso, endocrino, immunitario, linfatico, pelle, nella loro azione come “messaggeri biochimici nel network dei sistemi” ad effetto regolatore per mente e corpo, perdendo gradualmente di vista la visione del Sacro legata al rituale aromaterapico.
Il nuovo obiettivo dell’aromaterapia scientifica è quello di identificare le proprietà specifiche delle materie aromatiche,
focalizzando tutta la conoscenza percettiva nel senso della vista, del controllo visivo necessario alle tecniche analitiche chimiche piu moderne a discapito degli altri sensi, per entrare in una visione tipica dell’epoca contemporanea, legata alla materialità, al dualismo mente corpo, in cui viene tralasciata l’arte aromaterapica Sacra antica con le percezioni olfattive e del corpo totale per la spiritualità, per ritrovare una nuova aromaterapia, ampiamente dimostrata dal metodo scientifico, per le sue più evidenti proprietà regolative sui nostri sistemi biologici.
Il percorso olfattivo degli oli essenziali
Gli studi moderni, se hanno tralasciato gli aspetti legati alla sacralità del profumo, hanno portato un grande sapere oggettivo sulle materie aromatiche e soprattutto sulle dinamiche d’interazione dei principi attivi con il nostro corpo.
Quando inaliamo un olio essenziale, i suoi componenti possono agire sul nostro organismo in due modalità distinte.
Per prima cosa essendo sostanze volatili e odorose, gli oli essenziali vengono percepiti a livello recettoriale dagli organi dell’olfatto stimolando positivamente il sistema nervoso, successivamente giungono negli alveoli polmonari, in cui avvengono gli scambi gassosi e da qui vengono trasportati in tutto l’organismo dal flusso ematico.
Prima di giungere ai polmoni, entrano in contatto con le mucose delle vie respiratorie, dove posso svolgere un’azione curativa diretta.
Queste due modalità di interazione ci permettono di distinguere tra l’aromaterapia per inalazione, in cui gli oli essenziali agiscono a livello prettamente organico e l’aromaterapia sottile in cui è coinvolta maggiormente la sfera psichica ed emozionale, il corpo sottile.
Aromaterapia olfattiva di regolazione nel trattamento individuale
In questa forma di aromaterapia si presuppone come oggetto del trattamento la conoscenza del “terreno” ovvero della “costituzione” del soggetto in disequilibrio e non già un sintomo o una malattia intesa in senso nosologico classico.
La salute è il risultato di un equilibrio dinamico che si mantiene per adattamenti successivi a necessità imposte dalla vita quotidiana e alla base di questo adattamento c’è una “modulazione” che fa leva su un sistema a quattro che coinvolge la psiche, il sistema nervoso autonomo, i feedback neuro-endocrini e l’immunità: cioè la PNEI.
La terapia olfattiva regolatoria che può essere praticata dall’operatore in aromaterapia, attraverso l’applicazione di oli essenziali per inalazione o per contatto attraverso il massaggio o la riflessologia, si basa sulla valutazione dell’azione globale che l’olio essenziale ha nei confronti del terreno PNEI e quindi sul suo orientamento al ristabilimento dei processi fisiologici della persona, uscendo dal ciclo di sintomo-organo-rimedio, proponendo quello di struttura-energia-informazione.
Aromaterapia, tra conoscenza scientifica e rivelata
Nel progetto aromaterapico Echi di Flora, si utilizzano miscele di grado aromaterapico, studiate appositamente per stimolare positivamente il sistema nervoso nella persona nel trattamento aromaterapico individuale e attraverso gli incontri di gruppo in cui la meditazione, lo Yoga, il Prāṇāyāma, portano verso l’esperienza del corpo, per risvegliare gli aspetti aromaterapici legati al Sacro e alla tradizione.
Da un lato l’aromaterapia scientifica oggi ci permette di studiare le proprietà specifiche in relazione alla composizione chimica dei principi attivi delle materie aromatiche e avere fiducia nell’utilizzo delle stesse, ritrovare un modo diverso di prendersi cura di sè con sostanze naturali per in-spirazione (a differenza delle classiche modalità di assunzione ad. es. interna di farmaci o fitoterapici) per indurre stati di benessere psicofisico.
Cosa evoca il Profumo naturale?
Attraverso la pratica esperienziale, possiamo risvegliare l’aromaterapia della tradizione, affidandoci al significato che porta in noi quel tipo di profumo, cosa evoca, quali memorie, quali sensazioni, il messaggio che la natura porta a noi, che ci fa sentire che c’è compatibilità con quel profumo, che riconosciamo, che per noi rappresenta qualcosa di profondo legato al nostro vissuto personale alle nostre emozioni, a chi siamo, quel profumo che contatta il nostro profondo e comunica con noi attraverso i sensi e il corpo nella sua totalità, una la terapia per ritrovare la conoscenza rivelata della natura, verso la conoscenza integrata, la conoscenza del corpo totale.
Tornare al sè profondo per la gestione dei propri disagi
Durante gli incontri meditativi uniamo la tecnica del Prāṇāyāma, all’aromaterapia scientifica appositamente studiata, per poi espandere i confini di questo tempo e sentire l’aromaterapia come terapia che stimola e risveglia le capacità di conoscenza per in-spirazione dalla natura, un sapere intuitivo e contemplativo, che racchiude nell’informazione energetica, la “personalità” della pianta, come impronta unica e irripetibile che si presenta a noi.
Questa esperienza porta ad esperire la conoscenza rivelata dalla natura, per poi integrarla al resto del corpo, unendo l’olfatto a tutti sensi nella loro purezza, per avere un grande unico organo di senso, per conoscere con il corpo.
La conoscenza rivelata e totale del corpo, appartiene alle culture del passato che non hanno visto la separazione perché vivevano in un contesto fortemente interconnesso e poter portare questa forma di conoscenza, adottando formule aromaterapiche studiate e sicure è per me una grande opportunità di portare all’uomo di oggi uno strumento per la gestione delle proprie sofferenze fisiche mentali e spirituali.
Attraverso il Prāṇāyāma प्राणायाम, dell’antica tradizione indiana, utilizziamo il respiro come elemento di riconoscimento del nostro nutrimento interiore, della nostra forza vitale e impariamo a conoscere con il corpo il significato del saturo di essere.
Il valore nell’attribuire un significato al proprio corpo, alla vita, la natura, le relazioni, per iniziare un percorso di riappropriazione del concetto del Sacro nella struttura della propria coscienza, da vivere nel corpo totale e portare nella vita a fianco dei nostri disagi e delle nostre gioie.
Le miscele di grado aromaterapico Pelle.bio, neuroessenze tra raspiro, movimento rituale, riflessologia
Durante gli incontri, usiamo le miscele di grado aromaterapico formulate dalla Dott.ssa Maria Elena Setti, studiate per indurre benessere psicofisico in modo naturale, migliorando il proprio stato, rispetto a condizioni che possiamo avere nel quotidiano (stress, ansia, calo delle difese, tensioni artro-muscolari, viscerali).
Le miscele di grado aromaterapico durante l’ascolto olfattivo, stimolano l’esperienza di contatto, di benessere e danno modo al corpo di liberare le condizioni limitanti, esprimersi con ordine e presenza al meglio delle proprie potenzialità e riconoscere la natura come parte integrante della propria essenza.
Esploriamo la via di contatto sui punti di riflessologia sul viso e sul corpo.
Al termine di ogni pratica il nostro compito è quello di migliorare le nostre capacità per condurci verso la consapevolezza della SADHANA: un’evoluzione spirituale, in cui in presenza o assenza di un disturbo sintomatico o silente o di una malattia, concetti esperiti come libertà, empatia, gratitudine e devozione cambiano in modo concreto la nostra vita.
Articolo a cura di Monica Marzocchi
Bibliografia:
Formazione AnatomYoga Gaetano Zanni, Giovanni Asta 2023
B.K.S. Yengar, commento agli Yoga Sutra di Patanjali 2010
Chimica biochimica e metachimica degli oli essenziali Luca fortuna 2020
La farmacia di Dio Anna Maria Foli 2020
Aromi sacri, fragranze profane Erika Maderna 2009
Phytos Olea Leonardo Paoluzzi 2020
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